La finale NBA 2020 è Los Angeles Lakers – Miami Heat. Finale inedita, visto che nella lunga storia della principale lega professionistica di pallacanestro statunitense non si erano mai affrontati i gialloviola e i rosso-giallo-neri nell’ultimo atto. LeBron e soci non si sono fatti spaventare dal momentaneo 3-1 contro Denver (che era riuscita a rimontare da questo risultato nei due turni precedenti, ndr) e hanno chiuso la pratica in gara 5, conquistando così la finale NBA dopo 10 anni dall’ultima volta.
Allora gli avversari dei losangelini furono i Boston Celtics, che invece stavolta hanno dovuto soccombere in finale di Conference contro i Miami Heat. Gara 6, che ha permesso a Miami di portarsi sul decisivo 4-2, è terminata 125-113, con la doppia doppia strepitosa di Adebayo (32 punti e 14 rimbalzi) e il solito importantissimo apporto di Jimmy Butler (22 punti e 8 assist).
Ma la vittoria di Miami non può essere descritta solo con i singoli giocatori. E’ la vittoria di un collettivo, progettato con grandissima lungimiranza ed esaltato dalla presenza dei leader giusti. Solo così sarebbe stato possibile superare un altro grande gruppo, quei Celtics che da anni hanno tutte le carte in regola per arrivare in fondo ma che devono accontentarsi solo degli applausi.
Los Angeles Lakers favoriti, ma il cammino dei Miami Heat è da anello
Non sono bastati i 26 punti di Jaylen Brown e i 24 punti (e gli 11 assist…) di un commovente Tatum per consentire a Boston di tornare a giocarsi quell’anello che manca ormai dal 2008, quando la franchigia del Massachusetts superò in finale proprio i Lakers. Il team losangelino è ovviamente favorito, perchè una squadra con LeBron James, Anthony Davis, Rajon Rondo e Dwight Howard parte inevitabilmente con i favori del pronostico.
Ma Miami non parte affatto battuta, e lo ha dimostrato durante tutti i playoff: quattro a zero ai Pacers, quattro a uno ai Bucks e ora 4-2 ai Celtics. Los Angeles è avvisata, non sarà una passeggiata.