La pandemia di coronavirus ha creato fortissimi disagi all’economia italiana, anche se gli ultimi dati hanno mostrato una caduta del PIL inferiore alle aspettative. Molti i posti di lavoro persi in questi mesi, come rivela anche l’ultima indagine ISTAT: nel mese di agosto il tasso di disoccupazione è infatti del 9,7%.
Tuttavia, c’è un dato leggermente positivo, dato che rispetto al mese di luglio la percentuale è in discesa, anche se solo dello 0,1%. Rispetto al mese precedente, infatti, sono 23.000 le persone che non sono più in cerca di lavoro, in particolare le donne e coloro che hanno più di 25 anni.
Dati che indubbiamente fanno ben sperare per il futuro, anche se purtroppo lo stesso non si può dire per la disoccupazione giovanile, che resta ancora una piaga irrisolta. Addirittura nel mese di agosto si registra una crescita rispetto alla rilevazione precedente: il 32,1% dei giovani appartenenti alla fascia di età 15-24 è senza un impiego, con un aumento dello 0,3% rispetto a luglio.
Rispetto a febbraio ci sono 350.000 persone in meno al lavoro: lontani i livelli pre-Covid
Nonostante una progressiva crescita degli occupati tra gli uomini e i lavoratori autonomi, che era apparsa piuttosto evidente già a luglio, i dati ISTAT certificano che l’occupazione è ben lontana dal tornare ai livelli precedenti allo scoppio della pandemia di coronavirus. Rispetto a febbraio, infatti, l’Italia registra qualcosa come 350.000 persone in meno al lavoro, con 70.000 persone in più alla ricerca di un’occupazione e 250.000 inattivi in più.
Anche guardando queste cifre su una base trimestrale, emerge che l’andamento è piuttosto negativo. Rispetto a quanto fatto registrare nel trimestre marzo-maggio, nel periodo che va da giugno ad agosto il livello di occupazione è sceso dello 0,2%, per un totale di 56.000 persone in meno. Numeri che mostrano uno scenario preoccupante, specialmente tra i giovani, e che non possono non far riflettere il governo Conte.