La pandemia di coronavirus ha prodotto un forte calo del reddito nelle famiglie italiane, con un inevitabile crollo dei consumi. E’ la panoramica che emerge dagli ultimi dati forniti dall’ISTAT, che fanno riferimento al secondo trimestre del 2020, quello maggiormente interessato dai disagi provocati dallo scoppio della pandemia.
L’istituto di statistica evidenzia che il lockdown, imposto dal governo italiano per frenare l’ascesa dei contagi, ha comportato una diminuzione del 5,8% del reddito disponibile delle famiglie italiane rispetto al trimestre precedente. I consumi sono scesi dell’11,5% rispetto alla precedente rilevazione, con una propensione al risparmio da parte delle famiglie che è aumentata del 5,3% rispetto al trimestre precedente.
L’ISTAT ha poi rivisto al ribasso anche le stime che riguardano l’andamento del PIL nel secondo trimestre. In precedenza, l’Istituto di Statistica aveva indicato cali del 12,8% in termini congiunturali e del 17,7% in termini tendenziali. La correzione riporta invece un calo del 13% rispetto al primo trimestre dell’anno e del 18% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Il deficit in rapporto al PIL nel secondo trimestre del 2020 è salito al 10,3%, mentre la pressione fiscale è stata del 43,2%, con un aumento dell’1,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il premier Conte: “Tutelare la salute dei cittadini è tutelare l’economia”
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenuto al terzo Forum internazionale del Gran Sasso presso l’università degli Studi di Teramo, ha ribadito che “tutelare la salute dei cittadini è tutelare anche l’economia”.
“I Paesi che hanno fatto una scelta diversa sono andati a sbattere e adesso si ritrovano in grande difficoltà – ha affermato il premier – perché non si può pensare di correre sul piano economico senza garantire la sicurezza degli operai, dei lavoratori pubblici, dei cittadini”.
“Non possiamo permetterci di abbassare l’attenzione – ha poi aggiunto Conte – I sacrifici fatti si disperderebbero in un baleno se non mantenessimo sempre alta la soglia di attenzione”.