Un atto di coraggio forse ha evitato la tragedia. Tutto nasce dalla denuncia di un ragazzo che svela ai carabinieri il piano dell’amica intenzionata a uccidere i propri genitori. Intenzioni comunicate su un app social molto diffusa tra i giovani. L’indagine della procura per i minorenni di Venezia è scattata a luglio e le scoperte sulla ragazza sono sorprendenti: studentessa, brava ragazza, figlia unica di una coppia giovane, dicono gli investigatori che sono intervenuti subito temendo il peggio.
Un’ambiente al di sopra di ogni sospetto, dove avrebbe avuto un ruolo forse anche il fidanzato della ragazza. Sul punto gli inquirenti invitano però alla prudenza perché il coinvolgimento del ragazzo, di 17 anni, potrebbe essere marginale. La ragazza insiste sul fatto che non avrebbe mai commesso un simile gesto, ma i messaggi scoperti hanno tutt’altro tono, ne ironico, ne millantatorio. Al punto che gli inquirenti hanno deciso di informare immediatamente i genitori e attivare le procedure del caso, attivando i servizi sociali e gli psicologi. Scossi dalla notizia, mamma e papà si sono messi a disposizione delle forze dell’ordine e degli assistenti. Vogliono capire cosa possa aver spinto la figlia a scrivere tali crudeltà. Soprattutto considerando che i contrasti in famiglia al massimo erano limitati a litigi nella norma, nessuna particolare insofferenza alla famiglia.
Omicidio familiare. La istigazioni di una setta?
Gli investigatori ora stanno analizzando cellulare e PC della ragazza, non escludono che dietro ci possa essere la mano qualcun altro, la mano nera di una setta o di qualche istigatore alla violenza e all’omicidio. Molte le analogie con la storia di Erika e Omar, altro caso tremendo, lei che progetta con lui di uccidere i genitori, forse per odio della madre, della famiglia perfetta nella quale viveva con insofferenza il suo esserne la pecora nera. Se davvero la quindicenne pensava di eliminare i suoi, manca attualmente un movente.Come mancano alcuni dettagli fondamentali del delitto: tempi e modalità. Nei messaggi non si parla né del come né del quando avrebbero commesso il crimine. Ragion per cui la procura ha aperto sì un fascicolo ma contro ignoti e senza ipotizzare alcun reato.